Da sempre affascinato dalle piccole barche e dai loro armatori che sulle carte nautiche provano a seguire le rotte di quelle più grandi. E alle volte le superano per numero di miglia e giri intorno al mondo. Non ho ancora capito il motivo per questa mia “ossessione” per le piccole barche… ma piccole davvero ! Forse troppo piccole. Meglio lasciare stare…

Poi leggo la storia di Sven Yrvind. Dagli anni 70 naviga sulle sue piccole barche. All’inizio costruite per necessità, ib quanto lo spazio a disposizione per costruire era poco. Oggi superati gli ottant’anni continua su batche sempre più piccole. Forse anche lui preso da una strana fissazione. Mi appassiono e seguo la costruzione delle sue varie barche senpre più piccole e sempre più studiate per essere sicure. Sven è convinto che se durante una traversata si mette male, è meglio trovarsi su una miniscola barca e come una pallina da ping-pong si girerà su se stessa ma nulla potrà mettere in pericolo il comandante legato con le cinture al suo interno.

Sul suo sito ( Yrvind. com che vi consiglio di andare a sbirciare) c’è il suo Manifesto per la piccola nautica :

CON QUATTRO METRI DI VELA E UN REMO. Molte persone fraintendono la vita. Pensano che il comfort sia felicità, ma sfortunatamente quel tipo di felicità funziona solo a breve termine perché, come l’abuso di droghe e gli acquisti a rate, brucia energia destinata al tuo benessere futuro. Coloro che amano il comfort senza sforzo sono costantemente privi di energia. Perdono forza, diventano più pigri e grassi, hanno una salute meno buona e si annoiano più facilmente.

Poi molti dicono che questa non è vela. Che navigare così è da folli. Io invece trovo tutta l’essenza della vela: la sicurezza di un mezzo che supera le barche ipertecnologiche le cui scelte progettuali puntano prima al profitto e poi alla sicurezza. La filosofia che solo chi si è autocostruito una barca e ha avuto la conferma che oltre a galleggiare si muove con un filo di vento. La sensazione di sicurezza nel sapere cosa c’è sotto il pagliolo perché la resinatura è stata fatta con le proprie mani con i consigli dei propri amici. Quando saremo soli e non vedremo la costa questo ci farà superare una mareggiata con uno spirito diverso.

Yrvin non si ferma mai. Ancora oggi a ottantuno anni continua a costruire le sue barche. Le carica con sardine e libri e non smette di prendere il largo. Racconta le sue avventure nei minimi dettagli come i progetti delle varie barche e attrezzature. Continua a migliorare le sue barche fatte per chiudersi dentro in caso di maltempo. Tutte le sue barche e le attrezzature sono pensate unicamente per essere sicure ed efficenti. Forse abbandonando qualsiasi pensiero nella progettqzione per renderle belle me le fanno vedere irresistibili. Personalmente non riesco a fermarmi e continuo ad essere sempre più convinto di volerlo emulare.

Spero che qualcuno, per caso o perché leggendo queste poche righe, trovi la storia di Yrvin affascinante quanto la trovi io e mi proponga di provare a costruire una barca simile alle sue (anche provando a contattarlo per avere qualche dritta).

Io sono molto motivato e appena riuscirò voglio provarci… aspetto quel messaggio che forse inizierà così: “ho letto la storia di Yrvind, non lo conoscevo. Ma se ci provassimo ? … “