Molti in questo momento di emergenza, dato dal Coronavirus, immaginano come riorganizzeranno e miglioreranno la propria vita finito il lockdown, dando un valore diverso alle cose e un altro livello di qualità al tempo. Io ho ripensato a come cambiare il mio rapporto con la vela. Lo propongo per chi ha voglia insieme a me di iniziare un modo diverso di navigare.
Ho preso in considerazione tutte le parti negative che bisogna gestire per potersi permettere un’uscita in barca e ho provato ad organizzare un nuovo modo di essere armatore. L’obiettivo è stato quello di essere minimalisti : come diceva Bernard Moitessier “quello che non c’è non si rompe”. Arrivando all’essenza ho poi immaginato come poter avere una barca, con tutti i vantaggi di poter uscire a fare due bordi, eliminando tutti o quasi gli svantaggi che rovinano questa passione.
Essere un armatore prevede un complesso impegno sia di tempo che denaro, che in molti casi a volte non viene corrisposto dall’effettivo uso della barca sia in termini di tempo che di qualità. Il rapporto di ore in cui si è navigato e il tempo utilizzato per la manutenzione / per aver lavorato per mantenere la barca è sbilanciato sul secondo. Inoltre alcuni armatori, risolti i vari problemi economici e di gestione, si ritrovano alla fine soli e alla costante ricerca di chi ospitare per poter condividere una giornata in mare. Per poter aggirare questi problemi in molti cercano dei soci per condividere oltre che la passione, anche il tempo da dedicare alla manutenzione e i costi. Ma a parte qualche eccezione di sodalizi fortunati, molte volte questa convivenza porta ad ulteriori problemi di incomprensioni e litigi.
Per prendere il buono e scartare la parte negativa qualche rinuncia bisogna farla. Per questo parto dal tipologia di barca. Non ho considerato il sogno di quasi tutti i velisti che pretendono come minimo sindacale la misura dei 40 piedi, mentre le barche di 6/7 metri vengono considerate poco. Dalla mia esperienza ritengo che questa sia la misura giusta per godersi due bordi e qualche uscita anche impegnativa senza rendere la gestione onerosa. E’ una tipologia di barca molto più semplice da gestire sia per la manutenzione e i costi, per la ricerca del posto barca e a livello pratico anche per uscire e navigare in solitario, con una manutenzione molto semplice avendo dimensioni e impianti minimi (pensiamo al piccolo fuoribordo confrontato con un entrobordo ). Questa misura ha solo vantaggi se si ha la capacità di un minimo di adattamento. Per chi rimane convinto che sotto i 40 piedi non si può godere della vela, scoperta la navigazione su barche di taglia ridotta troverà solo vantaggi. Per chi ha tempo può leggere il libro “La piccola navigazione costiera. Andar per mare senza poterselo permettere – L.Carnevali” un libro che elenca gli infiniti vantaggi delle piccole e poco costose barche di questa taglia e da cui ho preso l’interesse verso le piccole barche.
Nonostante una barca più piccola sia meno impegnativa, rimane sempre sbilanciato il rapporto costi e benefici. Per superare il problema delle liti tra soci ed abbattere al massimo costi e impegni per la manutenzione, la soluzione è organizzare un’associazione con una decina di soci. Oltre che a dividere esponenzialmente i costi, se ben organizzata ognuno avrà un compito ben preciso rispetto alla propria capacità. Il poco tempo da dedicare che si impegnerà sarà piacevole in particolare perché impegnato su argomenti di cui si è padroni: chi gestirà la manutenzione del piccolo fuoribordo, chi lo stato delle manovre, chi la il disbrigo delle pratiche burocratiche, e chi la programmazione di piccoli eventi e chi l’organizzazione dei turni e i tempi di utilizzo divisi e ben organizzati sia nella pianificazione sia nelle modalità di cambiare i propri turni tra i soci.
La barca verrà gestita con un Associazione Sportiva Dilettantistica, di facile gestione burocratica e con trasparenza e condivisione delle attività verso i soci. L’associazione oltre a permettere un’organizzazione a beneficio dei soci sarà anche utile per organizzare attività sociali e benefiche.
La barca dovrà essere anche vicino a casa, quindi essendo di Assago (Milano) potrebbero essere interessanti posti barca sul lago di Como / Lago Maggiore o comunque uno dei molti laghi minori ma non per nulla meno belli di questi. I soci dovranno essere Milanesi o al più Lombardi, così da poter facilmente raggiungere insieme la barca per un’uscita organizzata o vedersi per un aperitivo e parlare e progettare qualche avventura insieme.
Se siete interessati o perlomeno incuriositi del progetto contattatemi.
Buon Vento